il Farro

LE ORIGINI DEL FARRO

“Farro” è il nome comune con il quale sono chiamati i frumenti vestiti.


I farri
 sono stati i primi frumenti coltivati dall’uomo oltre 10 mila anni fa nella zona della Mezzaluna Fertile (tra Iran, Iraq, Siria e Palestina).

Questi differiscono dai più diffusi frumenti nudi (tenero e duro) perché al momento della trebbiatura le cariossidi non si separano dalle glumelle mantenendo così il chicco protetto fino alla fine.

LE SPECIE DI FARRO

3 sono le specie di farro:

Il nome farro viene usato per la specie più diffusa in Italia e nel bacino del Mediterraneo, cioè il dicocco.

Il farro monococco è rimasto a lungo coltivato solo in aree sporadiche e solo recentemente reintrodotto in coltivazione anche grazie alla ricerca che abbiamo portato avanti.

Lo spelta è invece più coltivato nel Nord Europa.
Tutte e tre le specie di farro hanno le caratteristiche alimentari dei cereali:

  • rappresentano la base energetica dell’alimentazione grazie al contenuto in amido,
  • danno un modesto apporto di proteine,
  • contengono grassi insaturi e vitamine.

Il farro (in particolare il dicocco) si differenzia dai frumenti tenero e duro per alcune peculiari caratteristiche legate al maggior contenuto in sali minerali e alla ricchezza in beta-glucani.

SCOPRI TUTTO SUL FARRO

Le prime forme coltivate di cereali risalgono al Neolitico, nella zona di origine dei cereali, la Mezzaluna Fertile (area fra Israele, Libano, Siria, Iraq), quando il sistema agricolo si trasforma da pastorale in stanziale, proprio grazie all’inizio delle coltivazioni di cereali.

Il capostipite all’origine di questo lungo e complesso processo, iniziato oltre 10.000 anni fa, è il farro monococco selvatico, dal quale deriverà poi il farro monococco coltivato.

Per questo motivo consideriamo il monococco il padre di tutti i frumenti.

La coltivazione del farro si è tramandata fino ad oggi lungo i diecimila anni che ci separano dal Neolitico.

Il primo cereale ad essere stato coltivato e utilizzato dall’uomo oltre 10.000 anni fa.
È la specie di farro più diffusa in Italia, dove la sua storia di coltivazione e di utilizzazione risale ai tempi dei Romani.
È la specie di farro geneticamente più vicina al frumento tenero e si è diffusa particolarmente nei paesi del Nord Europa.
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